INDIVIDUALE
Il percorso psicoterapeutico rivolto all’adulto è una occasione che, a fronte del proprio disagio o impasse, porta con sé la possibilità di rielaborare esperienze e vissuti in un modo più sereno e chiaro verso se stessi.
Attraverso la relazione con l’analista – dove si sperimenterà accoglienza, ascolto e nello stesso modo la percezione di trovarsi in uno spazio proprio (come nella propria casa interiore) – si lavorerà per individuare un equilibrio personale migliore e più funzionale per il momento attuale.
COPPIA
La Psicoterapia di Coppia permette a chi vi si approccia di prendere in considerazione i momenti critici – sia a livello personale che di coppia – partendo dalle proprie risorse attive per delineare maggiormente le dinamiche ed i meccanismi sottostanti che creano sofferenza.
Il presupposto in questo contesto è di vivere la crisi come un momento di riflessione sia a livello individuale che duale, considerando il disagio portato dai soggetti come un’occasione di ripensamento sul loro funzionamento e sulle loro aspettative.
Il nuovo modo di porsi permetterà alla coppia di ripartire con maggior energia, verso un cambiamento più funzionale alla stessa.
ADOLESCENTE
L’adolescente si trova in un momento della propria vita dove viene ingaggiato in modo attivo tanto nella costruzione e scoperta della propria identità quanto nella presa visione del proprio passato.
La terapia può quindi costituire un’occasione per trovare un luogo dove far emergere tutti i pensieri, le paure, le confusioni, e portando l’adolescente ad una presa visione consapevole di tutto, favorendo l’emergere delle proprie risorse personali.
BAMBINO
Attraverso il gioco, il disegno ed altre attività il terapeuta può individuare delle zone di fragilità o disagio a livello relazionale.
Pur mantenendo l’attenzione sul bambino, si coinvolgono anche i genitori, aiutandoli a riattivare le loro competenze anche laddove persistano difficoltà complesse che causano sofferenza.
“La conoscenza della propria storia aiuta ad essere genitori”
(Siegel, D.J., Hartzell, M. “Errori da non ripetere”, Raffaello Cortina Editore, 2005
Il Modello Psicoanalisi della Relazione si colloca nella tradizione scientifica della teoria psicoanalitica (S. Freud) ma con il concetto di relazione-interazione che segue una serie di evoluzioni aprendosi all’interazione, passando da M. Klein, Ferenczi, Rank, Fairbain, Sullivan, Bowlby, Kouht, – per citarne alcuni – fino ad arrivare l’Infant Research, Relazione che prevede che i soggetti chiamati in causa interagiscano nel modo migliore in quel momento dato.
Grazie al rapporto analitico il soggetto e l’analista avvieranno una co-costruzione della relazione, dove entrambi porteranno il loro essere sé stessi, pur mantenendo l’analista una certa a-simmetria nel ruolo terapeutico.
Grazie all’interazione il soggetto si permetterà di aprirsi a nuovi modi di pensarsi, percepire, agire…una nuova presenza a sé stesso.
Lo scopo della terapia non è portare al cambiamento a prescindere, ma permettere al soggetto – in quanto sistema complesso – di acquisire secondo i propri tempi una nuova presenza di sé.
Il ruolo dell’analista è permettere tutto ciò, dando al soggetto la possibilità di sperimentarsi in modo diverso nella relazione ed avviando perciò un nuovo modo di porsi nell’hic et nunc, rompendo con la rigidità ripetitiva passata.